Durante il Consiglio dei Ministri del 21 febbraio, il Governo ha annunciato nuove misure dedicate alla sicurezza sul lavoro che saranno inserite in un provvedimento ancora da definire.

Fra le misure preannunciate, si prevede un inasprimento delle sanzioni in materia di lavoro irregolare e la sospensione o la decadenza dai benefici fiscali e contributivi per le imprese non in regola con le disposizioni in materia di lavoro. Non è poi escluso che si intenda reintrodurre un sistema di sanzioni penali in materia di appalto, subappalto e somministrazione di manodopera. Anche le norme sull’igiene e sicurezza sui posti di lavoro potrebbero essere oggetto di rivisitazione e le gravi violazioni potrebbero portare all’esclusione dell’impresa dagli appalti per un periodo abbastanza lungo – da due a cinque anni.

Tutto questo richiede il rafforzamento del sistema di vigilanza ed un maggior numero di ispettori sul territorio. In questo senso, il Ministro del Lavoro ha sottolineato che già nel 2023 sono entrati in organico presso l’Ispettorato del Lavoro di 850 ispettori tecnici e che, nel corso dell’anno 2024, si intende aumentare le ispezioni nei luoghi di lavoro da 70 a 100 mila.

Nella nota si ricordano anche i diversi interventi adottati dal Ministero negli ultimi 16 mesi per rendere i luoghi di lavoro – e quindi i lavoratori – più sicuri, a cominciare dalle maggiori risorse messe a disposizione dall’INAIL per il 2024 per finanziare la formazione e la prevenzione e sostenere le aziende virtuose. Insomma, è in gioco un difficile equilibrio fra le norme che proteggono e tutelano i lavoratori e un eccesso di orpelli burocratici ed amministrativi che non solo non migliorano la protezione, bensì aumentano l’insofferenza per disposizioni che, invece, sono pensate a tutela del lavoro.

In questa ottica la nota, pubblicata nel sito istituzionale del ministero, precisa che il disegno di legge attualmente in discussione in Parlamento non prevede l’eliminazione dell’obbligo di badge per gli operai dei cantieri edili, ma intende semplificare il quadro normativo abrogando norme pressoché identiche in questa materia.

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