Smart working, nuove turnazioni, sanificazioni obbligatorie e termoscanner all’ingresso dei dipendenti: come cambia la sicurezza in azienda.

Le regole

La fase delle riaperture comincerà il 4 maggio: la fonte diretta della disciplina della fase 2 è il Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus COVID-19 negli ambienti di lavoro, sottoscritto il 24 aprile 2020 fra il Governo e le parti sociali. Il suddetto Protocollo condiviso detta linee guida operative finalizzate ad incrementare l’efficacia delle misure precauzionali adottate per contrastare SARS-CoV-2.

Aziende e negozi devono ripensare organizzazione e metodo di lavoro per adeguarsi al distanziamento sociale imposta dalla pandemia. E non è sempre semplice trovare la formula giusta quando si parla di un gran numero di dipendenti o, al contrario, di spazi esigui; oppure quando si tratta di rivedere le turnazioni e progettare nuovi schemi di produzione. 

Smart working

La parola chiave della ripartenza è smart working: il lavoro da casa è da preferirsi sempre, soprattutto quando si tratta di mansioni e ruoli che possono essere svolti da remoto.

Per molte aziende italiane, il lavoro agile è una novità: dopo lo stress-test della quarantena, molte saranno chiamate a riorganizzare completamente tempi, spazi e modalità di lavoro.

Pulizia e areazione

Sia per le aziende che per i negozi che vogliono riaprire, i locali devono essere sanificati periodicamente e la pulizia deve essere effettuata giornalmente su postazioni di lavoro e aree comuni e di svago. L’azienda deve assicurare la pulizia giornaliera a fine turno e definire la sanificazione periodica dei locali, delle tastiere, schermi touch, mouse con adeguati detergenti, sia negli uffici sia nei reparti produttivi.

Deve essere garantita una adeguata aereazione naturale e ricambio d’aria. I filtri dell’aria condizionata devono essere cambiati prima della riapertura e tenuti sempre in perfetta pulizia con una certificazione.

Termoscanner

Il Protocollo prevede la possibilità di controllare la temperatura corporea al momento dell’accesso in azienda dei lavoratori e dei soggetti che a vario titolo intendono accedere ai luoghi e alle pertinenze dell’azienda. Specificamente, vi sarà uno stringente divieto di accesso qualora la temperatura corporea risulti superiore ai 37,5°

Tale indicazione autorizza il trattamento di dati sanitari del lavoratore. A questo proposito va sottolineato che anche il trattamento senza conservazione rimane un trattamento ai fini della normativa sulla protezione ei dati. Questi trattamenti, pur senza conservazione, impongono la dimostrazione da parte del datore di lavoro di avere predisposto gli adempimenti previsti dal Regolamento Ue sulla protezione dei dati.

Dispenser

Nel Protocollo viene specificato che tutti devono avere ampia disponibilità e accessibilità a sistemi per la disinfezione delle mani. In particolare, per le aziende e i negozi aperti al pubblico, i dispenser di gel disinfettante «devono essere disponibili accanto a tastiere, schermi touch e sistemi di pagamento».

Turni

Nella fase 2 le aziende sono chiamate a scaglionare gli orari dei dipendenti in modo di evitare assembramenti davanti a fabbriche e uffici, ma anche per alleggerire il carico dei mezzi pubblici che rischiano di essere il vero anello debole della ripartenza. Si deve evitare il sovraffollamento e, dunque, le aziende e i negozi devono programmare diverse fasce orarie per il personale, con turni differenziati di entrata e di uscita

Dispositivi di protezione individuale

Tenuto conto delle effettive disponibilità in commercio di reperimento dei dispositivi di protezione individuale, negli ambienti di lavoro dovranno essere utilizzate le mascherine conformi a quanto previsto dalle indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS). In caso di difficoltà di approvvigionamento e alla sola finalità di evitare la diffusione del virus, potranno essere utilizzate mascherine la cui tipologia corrisponda alle indicazioni dell’autorità sanitaria.

Secondo il Protocollo, le mascherine dovranno essere sempre utilizzate nei luoghi o ambienti chiusi e comunque in tutte le possibili fasi lavorative laddove non sia possibile garantire il distanziamento interpersonale. 

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