La misura del Fondo Nuove Competenze estesa per tutto il 2023: è questa la novità attesa dal decreto Milleproroghe per l’anno corrente.
Il testo dell’emendamento è ora al vaglio del Senato per il via libera definitivo: nello specifico, l’emendamento proposto estende a tutto il 2023 l’intero pacchetto di misure di sostegno alle aziende ancora in difficoltà dopo il periodo pandemico, e che prevedono la necessaria rimodulazione del contratto di lavoro.
I contratti collettivi di lavoro sottoscritti a livello aziendale o territoriale potranno prevedere, anche per il 2023, specifiche intese di rimodulazione di parte dell’orario di lavoro al fine di permettere al personale la frequenza di percorsi di sviluppo delle competenze, in relazione a mutate esigenze organizzative e produttive dell’impresa.
Con ogni probabilità al termine dell’attuale sessione operativa del Fondo Nuove Competenze, con la scadenza per la presentazione dei piani formativi entro il 28 febbraio, ce ne sarà una seconda, a copertura della restante parte dell’anno. Per questa seconda sessione – stando alle prime indiscrezioni – i fondi a disposizione delle aziende per la formazione sono nel limite di ulteriori 230 milioni di euro a valere sul Programma Operativo Nazionale SPAO. Restano fermi, ovviamente, i capisaldi contenutistici dell’edizione 2023, ossia i due progetti paralleli per l’upskilling e il reskilling in materia digitale ed ecologica.
I progetti formativi legati a Fondo Nuove Competenze prevedono due percorsi dettagliati di potenziamento delle competenze digitali e sulla sostenibilità ambientale delle aziende. Nello specifico, le competenze digitali da potenziare hanno due livelli di approfondimento:
uno base, come previsto dall’atlante DigComp 2.1;
uno di livello avanzato, legato alle competenze norma UNI EN 16234-1: “e-Competence Framework 3.0”.
Per quanto riguarda, invece, le competenze in tema di sostenibilità, i parametri europei messi a riferimento sono la classificazione ESCO.
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