Il consumo di alimenti che possono vantare un’origine biologica è ormai una fetta rilevante del fatturato del settore agro-alimentare. Tuttavia, l’ottenimento della certificazione biologica per gli alimenti è un processo lungo e soggetto a numerosi controlli, regolamentato da normative italiane ed europee.

Il Regolamento (UE) 2018/848 è la normativa comunitaria di riferimento per quel che riguarda la produzione biologica e l’etichettatura dei prodotti biologici. Oltre ai prodotti agricoli (trasformati e non trasformati) e ai mangimi, nell’allegato I del regolamento vengono elencati altri prodotti che possono definirsi di produzione biologica, e tra questi anche i preparati erboristici tradizionali a base vegetale. Questo regolamento include ancora i prodotti agricoli trasformati destinati a essere utilizzati come alimenti, categoria che apre le porte alla certificazione biologica degli integratori alimentari, che rispettano specifiche condizioni.

Per ottenere la certificazione occorre inoltrare una notifica, completa di tutta la documentazione richiesta, all’Autorità competente o ad un organismo di controllo da essa nominato e autorizzato, che provvederà ai controlli e quindi al rilascio della certificazione.

Come ottenere la certificazione biologica

Possono essere definiti prodotti biologici quei prodotti vegetali e animali la cui produzione rispetti i cicli di vita naturali, con un impatto umano ridotto all’essenziale al fine di tutelare la biodiversità: questo significa niente organismi geneticamente modificati, niente antibiotici, niente pesticidi. È consentito solo l’uso di fertilizzanti naturali, con un ricorso molto limitato a quelli di origine sintetica; inoltre, possono essere usati solo antiparassitari di origine animale, vegetale o minerale da selezionare tra quelli autorizzati, ricorrendo se necessario anche ad insetti che possono neutralizzarli.

Sulla base di tale regolamento, un integratore alimentare può ottenere la certificazione biologica se composto da ingredienti di origine animale o vegetale prodotti secondo i criteri stabiliti dal Regolamento. Inoltre, gli operatori devono garantire che gli integratori siano raccolti, imballati, trasportati e immagazzinati in conformità delle norme stabilite nell’allegato III del Regolamento (UE) 2018/848.

L’etichettatura degli alimenti biologici

Il regolamento definisce anche le regole che si applicano all’etichettatura di questi prodotti. Termini quali biologico, bio ed eco, possono essere utilizzati per l’etichettatura e la pubblicità di questi prodotti solo se conformi al regolamento. Sul confezionamento potrà, inoltre, comparire il logo di produzione biologica dell’Unione europea, accompagnato da un codice numerico composto da un codice ISO del paese in cui vengono effettuati i controlli; da un termine di tre lettere (bio, org, e simili) che stabilisce il nesso con la produzione biologica; e da un numero di tre cifre assegnato dall’autorità competente di ogni Stato membro alle autorità o agli organismi di controllo delegati oppure dalla Commissione alle autorità e agli organismi di controllo delegati o alle autorità competenti dei paesi terzi riconosciute dalla Commissione. Ad oggi, sono numerosi gli integratori che già recano il logo della certificazione biologica in etichetta, rappresentando così un’ulteriore garanzia degli effetti benefici degli integratori alimentari sulla nostra salute e benessere.

Per maggiori informazioni contattateci senza impegno presso il nostro ufficio di Roma (RM) allo  +39 3287236407 oppure alla mail  info@rdconsulting.it, saremo lieti di fornire tutte le risposte che cercate!

Sharing is caring!