Il Nuovo Accordo Stato-Regioni 2025, entrato in vigore a maggio 2025, introduce cambiamenti significativi nella formazione dei Preposti alla Sicurezza in azienda.
Per la figura del Preposto, il nuovo Accordo prevede un percorso formativo iniziale di 12 ore, con programmi ampliati sugli aspetti giuridici, organizzativi e di gestione dei rischi. Importante novità sulle modalità: non è più consentito svolgere questo corso base in e-learning asincrono, bensì in presenza fisica o videoconferenza sincrona. Anche la frequenza degli aggiornamenti periodici viene modificata in maniera radicale: non più quinquennale, ma biennale e per una durata minima di 6 ore, da effettuarsi esclusivamente in presenza.
I programmi formativi dovranno includere nuovi temi legati ai rischi emergenti, in risposta alle sfide attuali negli ambienti di lavoro. Ad esempio, diventano obbligatori approfondimenti su ergonomia, prevenzione di molestie e violenze sul lavoro, gestione dello stress e altri rischi emergenti. L’introduzione di questi argomenti mira a rendere i Preposti più consapevoli e preparati di fronte a problemi oggi sempre più rilevanti, completando le competenze tradizionali in materia di sicurezza.
Qualora un Preposto avesse già completato la “vecchia” formazione, l’Accordo 2025 non richiede di ricominciare da capo: gli attestati pregressi restano validi a tutti gli effetti. Tuttavia, bisognerà pianificare al più presto un’integrazione formativa per coprire le ulteriori 4 ore ora richieste, colmando eventuali lacune nei nuovi contenuti introdotti. In parallelo, va organizzato il primo aggiornamento biennale entro 2 anni dall’ultimo corso seguito, così da allinearsi subito alla nuova periodicità.
In sostanza, il nuovo Accordo ribadisce il ruolo attivo e di responsabilità del Preposto in prima linea. In caso di comportamenti pericolosi o non conformi alle norme, il Preposto ha il dovere di intervenire immediatamente, anche disponendo l’interruzione dell’attività se necessario, per tutelare la sicurezza. Per poter svolgere questo compito delicato, è fondamentale che il Preposto sia investito dell’autorevolezza necessaria dall’azienda e si senta supportato dal Datore di Lavoro e dall’RSPP. Ciò gli permette di agire con prontezza e fermezza, sapendo di avere alle spalle l’appoggio della direzione.
Non solo vigilanza e intervento: il Preposto, con la sua formazione rafforzata, diventa anche promotore di cultura della sicurezza. Può svolgere un ruolo di formatore sul campo informale verso i colleghi, ad esempio organizzando brevi briefing periodici sulla sicurezza nel proprio reparto. Questo approccio contribuisce a creare un clima di fiducia in reparto, dove i lavoratori vedono nel Preposto un riferimento competente e attento, al quale possono rivolgersi per dubbi o segnalazioni.
Le aziende – e, in particolare, chi si occupa di formazione e sicurezza – devono muoversi in modo organizzato per rispettare i nuovi obblighi formativi. Di seguito, alcune indicazioni pratiche per pianificare, calendarizzare e monitorare efficacemente la formazione:
- Aggiornare il piano formativo interno: rivisitare le procedure e il piano di formazione aziendale includendo le nuove durate e frequenze previste per ogni ruolo. Nel caso dei Preposti, assicurarsi di inserire il corso iniziale da 12 ore e l’aggiornamento biennale da 6 ore, evidenziando che si tratta di requisiti obbligatori. Comunicare chiaramente a tutti i livelli aziendali che le regole sono cambiate e quali sono le implicazioni.
- Implementare un sistema di monitoraggio e alert sulle scadenze: dato l’aumento della frequenza formativa, è essenziale dotarsi di strumenti per tracciare le scadenze dei corsi e ricevere promemoria in anticipo. Si può utilizzare un software HR dedicato o anche un calendario elettronico condiviso, purché strutturato.
- Calendarizzare i corsi con flessibilità e criterio: pianificare le sessioni formative tenendo conto sia dei nuovi vincoli normativi sia delle esigenze produttive.
- Aggiornare i contenuti e formare i formatori: il nuovo Accordo introduce argomenti obbligatori che finora potevano essere trascurati; quindi, rivedere i programmi didattici è fondamentale.
- Documentare e archiviare tutte le attività formative: con regole più stringenti, la tracciabilità della formazione diventa ancora più importante. Per ogni corso svolto, è obbligatorio preparare un fascicolo del corso contenente tutta la documentazione: registro delle presenze, programma e materiali utilizzati, prova di verifica finale con relativo verbale ed elenco dei partecipanti, e copia degli attestati rilasciati. Questo fascicolo deve essere conservato per almeno 10 anni a cura del soggetto formatore, risultando disponibile in caso di ispezioni. Inoltre, come già accennato, ad ogni corso va abbinata una verifica finale dell’apprendimento: test scritto, prova pratica o colloquio a seconda dei casi. L’esito della verifica va formalizzato in un verbale e anch’esso archiviato nel fascicolo. L’HR e l’RSPP dovranno, quindi, predisporre procedure per raccogliere e custodire questi fascicoli (in formato cartaceo o digitale), magari centralizzandoli in un unico archivio.
In sintesi, è fondamentale munirsi di un sistema formativo più dinamico e monitorato.
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