Il Piano Nuove Competenze, legato al PNRR, permette alle aziende di rimodulare l’orario di lavoro per favorire attività di formazione dei dipendenti sulla base di specifici accordi collettivi con le organizzazioni sindacali.
Il Piano Nazionale Nuove Competenze, che ha come obiettivo riorganizzare la formazione dei lavoratori in transizione e disoccupati, si basa sul rafforzamento del sistema della formazione professionale e la definizione di livelli essenziali di qualità per le attività di upskilling e reskilling.
Beneficiari dei programmi
I beneficiari sono persone occupate e disoccupate, con bassi livelli di qualificazione e categorie con maggiori fragilità, tra cui:
- disoccupati percettori di NASPI e di DIS-COLL;
- percettori del reddito di cittadinanza;
- giovani NEET (meno di 30 anni), donne in condizioni di svantaggio, persone con disabilità, lavoratori maturi (55 anni e oltre);
- disoccupati di lunga durata (in cerca di occupazione da almeno sei mesi), giovani e donne, anche non in condizioni di fragilità; lavoratori autonomi che cessano l’attività o in condizioni di precarietà;
- lavoratori occupati che conservano lo stato di disoccupazione ai sensi dell’art. 4, co. 15-quater, del D.L. n. 4/2019.
Obiettivi del piano
Tra gli obiettivi del Piano Nazionale Nuove Competenze, vi sono:
- spendibilità dei risultati di apprendimento nei mercati del lavoro locali e nazionali;
- integrazione con le politiche attive del lavoro;
- coinvolgimento diretto delle imprese verso la transizione duale;
- innovazione, sperimentazione, valutazione.
Livelli essenziali delle prestazioni
I percorsi di formazione professionale devono avere le caratteristiche seguenti, modulate in relazione alle specificità degli interventi:
- personalizzazione dell’offerta: valorizzazione delle esperienze esistenti a livello regionale e la promozione di appositi strumenti sussidiari, nelle seguenti aree:
- competenze tecnico-professionali;
- competenze funzionali e di base con particolare riguardo alle competenze digitali, alle competenze di literacy, alle competenze numeracy-financial e alle competenze multilinguistiche ricostruite;
- competenze trasversali, in relazione ai profili di occupabilità del beneficiario ed una selezione di soft skills tratte dal Quadro Nazionale delle Qualificazioni tipiche dei livelli corrispondenti alla profilatura professionale.
- accessibilità dell’offerta: tutte le opportunità di apprendimento disponibili devono essere rese accessibili attraverso la pubblicazione da parte degli enti titolari, su sito istituzionale e in interoperabilità con il sistema informativo unitario delle politiche del lavoro (SIUPL);
- spendibilità dell’offerta: i percorsi di formazione professionale sono progettati e finalizzati, di norma, in funzione del conseguimento di una qualificazione o parte di essa inclusa nel Repertorio nazionale.
Integrazione al Programma GOL
Il Programma GOL integra percorsi dedicati all’aggiornamento delle competenze e percorsi dedicati alla riqualificazione, mentre attività formative della medesima natura sono comunque previste in percorsi dal contenuto anche di inclusione sociale e in quello di ricollocazione collettiva destinato alla gestione di crisi aziendali.
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