L’avvento dell’intelligenza artificiale può avere un forte impatto anche nell’ambito della salute e sicurezza sul lavoro.

L’intelligenza artificiale (IA) è impiegata in diversi ambiti e con modalità differenti, comportando il suo inevitabile utilizzo in settori estremamente eterogenei. È però importante ricordare che, indipendentemente dal campo d’applicazione, l’intelligenza artificiale risulta essere uno strumento a servizio dell’uomo in quanto la sua funzione principale è elaborare dei dati forniti dallo stesso utilizzatore. Per cui, risulta fondamentale individuare i corretti input e, successivamente, analizzare in maniera appropriata le risultanze ottenute. Nell’ambito della salute e sicurezza sul lavoro è fondamentale che le opportunità aperte da un corretto utilizzo dell’intelligenza artificiale non vengano perse, ma vengano ampliate su larga scala.

L’IA viene già utilizzata in alcuni ambienti ove siano presenti lavori pericolosi con la conseguenza di una effettiva eliminazione del rischio alla fonte attraverso la delocalizzazione dei lavoratori. Si pensi, ad esempio, ad operatori che hanno l’opportunità di “pilotare” degli strumenti che effettuano il lavoro fisico al loro posto come l’accesso in ambienti confinati in cui l’atmosfera presente risulti inquinata o in carenza di ossigeno, oppure in luoghi a rischio frane, smottamenti, crolli.

In merito sempre a mansioni comportanti rischi, quali la movimentazione manuale dei carichi, sono già stati realizzati degli esoscheletri a supporto del lavoratore indossabili durante lo svolgimento delle proprie mansioni con una attenuazione notevole dei possibili danni dell’apparato muscolo scheletrico e tendineo.

Un ulteriore importante utilizzo può essere correlato ai dispositivi di protezione individuale (DPI), in quanto l’intelligenza artificiale si può applicare con diverse modalità, dalla semplice verifica che i lavoratori stiano effettivamente impiegando i DPI obbligatori, fino a stimolarne un uso più performante. Per cui, sarebbe ipotizzabile in un futuro che tutti gli ambiti cantieristici permettessero l’accesso esclusivamente attraverso un riconoscimento in relazione sia ai lavoratori impiegati in maniera regolare, sia dotati dei necessari ed obbligatori dispositivi di protezione.

Un impiego più attivo nei confronti dei DPI si può, inoltre, realizzare attraverso l’utilizzo di sensori che misurino i parametri vitali dell’operatore, rilevando condizioni di affaticamento o soglie di pericolo che richiedano l’interruzione immediata delle mansioni svolte.

L’IA permette anche di analizzare, sotto diversi profili, i dati statistici sia della singola azienda, sia del settore di appartenenza di una determinata impresa. Le risultanze dell’analisi possono supportare l’individuazione di adeguate misure di prevenzione o di protezione in funzione di quel miglioramento continuo a cui ogni soggetto coinvolto nell’organizzazione della sicurezza deve mirare come fine primario.

Altre performance ricadono nell’impiego delle realtà virtuali, in cui un lavoratore può essere inserito in scenari che rappresentino luoghi di lavoro o attività a rischio e le conseguenze sensoriali di un incidente senza in alcun modo rischiare effettivamente un danno nei confronti del discente coinvolto.

L’impiego dell’intelligenza artificiale sicuramente può essere ampliato non solo alla gestione ordinaria dell’attività, ma anche alle situazioni di emergenza, dalle attività svolte in solitario alla rilevazione tempestiva di situazioni a rischio con chiamata automatica sia dei soccorsi che con l’attivazione delle comunicazioni interne ai referenti preposti alla gestione dell’evacuazione.

L’IA e la relativa evoluzione tecnologica hanno già permesso anche la realizzazione di protesi sempre più ergonomiche a supporto dei soggetti con disabilità, aiutandoli sia nella vita privata che in un più facile rientro sul posto di lavoro, utilizzando addirittura sistemi sensoriali a supporto del riconoscimento delle intenzioni dell’utilizzatore.

Ciò premesso, in questo momento di enormi e repentini cambiamenti è fondamentale prepararsi ad utilizzare l’intelligenza artificiale all’interno della singola organizzazione lavorativa in modo che sia al servizio della tutela della salute e sicurezza e non come strumento sostitutivo dell’attenzione che ogni soggetto deve sempre avere. È, pertanto, fondamentale che l’introduzione dell’IA all’interno delle singole imprese sia supportata da una adeguata formazione dei lavoratori, dei preposti alla vigilanza e di datore di lavoro e dirigente, nonché sia oggetto di una corretta comunicazione preventiva e continua. Per contro, è necessario che tali supporti siano messi a disposizione anche delle piccole e medie imprese per evitare il realizzarsi di un gap insormontabile di tutele differenti nei confronti di lavoratori che svolgono le medesime mansioni in aziende multinazionali o, comunque, di grandi dimensioni.

Per maggiori informazioni contattateci senza impegno presso il nostro ufficio di Roma (RM) allo  +39 3287236407 oppure alla mail  info@rdconsulting.it, saremo lieti di fornire tutte le risposte che cercate!

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