Dopo l’era dell’Industria 4.0 e di Transizione 4.0, il Governo si prepara ora a introdurre il Piano Transizione 5.0 come prossima iniziativa di incentivazione dell’innovazione nel settore industriale e oltre.

Il legame tra la transizione digitale e quella green è così stretto che spesso vengono definite come Twin Transitions, ovvero transizioni gemelle: la Transizione 5.0 rappresenta il nuovo termine che unisce entrambe le transizioni in un’unica parola.

L’utilizzo di tecnologie digitali abilitanti, come l’Internet of Things (IoT) e l’Intelligenza Artificiale (AI), può aiutare le aziende a monitorare e ottimizzare i loro processi produttivi, riducendo gli sprechi di energia e di materie prime. Inoltre, la digitalizzazione può favorire lo sviluppo di nuovi modelli di business orientati alla sostenibilità, promuovendo l’efficienza e la riduzione degli sprechi. È facile comprendere come un’industria che sfrutta il potere dei dati per migliorare l’efficienza, ridurre gli sprechi e produrre solo ciò che viene effettivamente richiesto, sia di per sé più sostenibile. Il legame tra le due transizioni è rappresentato dal concetto di Industria 5.0, che si basa sui principi della resilienza, della sostenibilità e dell’umanocentrismo.

Il passaggio dalla Transizione 4.0 alla Transizione 5.0 è motivato non solo da considerazioni concettuali, ma anche dalla disponibilità di risorse per finanziare il nuovo piano. Il Governo ha manifestato l’intenzione di utilizzare parte delle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per rifinanziare il piano Transizione 4.0 nel 2023 e per rinnovarlo a partire dal 2024. Tuttavia, è emerso che le risorse del PNRR assegnate al piano Transizione 4.0 per il periodo 2021-2022 sono state esaurite. Pertanto, si stanno valutando diverse opzioni per finanziare e ridisegnare il piano, incluso l’utilizzo delle risorse del programma RePowerEU, che mira a favorire la transizione energetica e la decarbonizzazione dell’industria.

La creazione del piano Transizione 5.0 rappresenta un’evoluzione del piano Transizione 4.0 con un maggiore focus sulle tematiche ambientali. Non è ancora chiaro quanto profonda sarà la revisione del piano, ma è probabile che comporti una revisione più ampia delle misure esistenti. Tuttavia, affinché il piano Transizione 5.0 abbia successo, è importante evitare una serie di errori tra cui sottovalutare l’importanza delle competenze necessarie per gestire la transizione; dipendere esclusivamente dai fondi europei e rinunciare all’automatismo delle misure oltre ad utilizzare un solo strumento di incentivazione come il credito d’imposta; concentrarsi solo sul breve termine ed avere un sistema lento di monitoraggio e valutazione, oltre a mancare di coordinazione tra le diverse amministrazioni statali.

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