Per la continuità aziendale, diviene fondamentale individuare, misurare e prevenire i rischi.
Nella letteratura, le definizioni di rischio sono molteplici ma, comunemente, può essere definito come la probabilità che si manifesti un evento inaspettato che generi effetti negativi. In campo aziendale i rischi sono definiti anche come quegli eventi inaspettati, che se manifestati possono determinare uno scostamento rispetto agli obiettivi prefissati e un danno economico, finanziario, patrimoniale e/o di immagine.
Al fine di rendere efficace la gestione dei rischi aziendali è necessario rilevare i possibili eventi che potrebbero minacciare l’azienda e il raggiungimento dei suoi obiettivi. A tal fine sono state identificate 4 macrocategorie di rischi:
- Rischi Puri (eventi metereologici, furto, pandemia)
- Rischi Legali (R.C. amministrativi, R.C. prodotto, obbligazioni contrattuali)
- Rischi Operativi (guasti macchinario strategico, perdita fornitore strategico, furto dati sensibili)
- Rischi di Business e Finanziari (dipendenza da figure chiave, variazione tassi di interesse, insolvenza clienti)
Per gestire e prevenire i possibili rischi che potrebbero colpire l’azienda, esistono una moltitudine di approcci e metodologie. Un modello molto utilizzato dalle imprese è il Framework ERM, che guida le aziende che intendono inserire processi per la gestione dei rischi aziendali. Rispetto ad altre metodologie di gestione del rischio, l’ERM non viene considerato come un’attività separata, ma viene integrato in ciascun processo aziendale. Tale approccio consente al management di individuare, valutare e gestire i rischi derivanti sia dall’ambiente interno sia da quello esterno, ed è considerato parte integrante dei processi per la creazione e la tutela del valore aziendale. Quindi, l’ERM è un processo volto alla gestione integrata dei rischi che opera mediante attività sistematiche che consentono l’eliminazione, la riduzione, il trasferimento, l’accettazione e il controllo dei rischi.
I molteplici vantaggi derivanti dall’adozione di un sistema per la gestione dei rischi sono specifici per ogni realtà, i più comuni sono:
- maggiore tutela degli asset aziendali contro eventi imprevisti;
- maggior controllo dell’andamento dei flussi di cassa minimizzando gli imprevisti;
- suddivisione e assegnazione delle responsabilità civili e penali a più soggetti dell’impresa in modo da gestire ed evitare tali rischi con una logica bottom-up;
- miglioramento del rating bancario e assicurativo e riduzione dei relativi costi;
- implicita soddisfazione delle crescenti esigenze normative e delle richieste dei grandi clienti strategici;
- monitoraggio periodico dei dati relativi alla gestione e all’andamento operativo dell’azienda;
- introduzione di una mentalità proattiva all’interno dell’impresa in grado di minimizzare gli imprevisti.
Se ci si limitasse a considerare le sole attività di valutazione e gestione dei rischi, chiaramente non è possibile ritenerle profittevoli poiché rappresentano un costo e non danno un risultato immediato, né tantomeno generano un guadagno diretto. Ma in realtà la profittabilità c’è: infatti, il non concretizzarsi di un evento avendolo prevenuto, o il farsi trovare pronti alla gestione del medesimo consentendo di ridurre il danno provocato, riduce notevolmente i costi generati dai rischi aziendali. Dunque, individuare, valutare, prevenire e gestire i rischi aziendali è spesso un’attività decisa per aumentare considerevolmente la probabilità di raggiungere i propri obiettivi.
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