Il governo ha introdotto delle agevolazioni fiscali per le imprese che investono in formazione e per rilanciare il sistema produttivo e renderlo più competitivo.
Le imprese che sostengono direttamente la formazione del proprio personale nell’ambito delle nuove tecnologie e/o che pongono in essere iniziative finalizzate allo sviluppo e all’acquisizione di competenze manageriali dei neo-laureati possono beneficiare del credito di imposta in proporzione alle spese sostenute. In particolare, sono due le misure dedicate alla formazione del personale e dei giovani contenute nel testo di conversione del Decreto Sostegni bis.
Con la prima misura agevolativa – l’art. 48 bis “Credito d’imposta sui costi sostenuti dalle imprese per la formazione professionale di alto livello dei propri dipendenti” – lo Stato riconosce a favore delle imprese che decidono di investire sulla formazione di alto livello dei propri dipendenti un credito di imposta pari al 25% delle spese sostenute, fino ad un importo massimo di 30.000 euro, che può essere portato a credito direttamente nel modello F24.
Il suddetto credito di imposta è riconosciuto a tutte le imprese, indipendentemente dalle dimensioni e dal settore, che sostengono spese per l’attività di formazione professionale di alto livello nel periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 Dicembre 2020. L’agevolazione si applica sui corsi di specializzazione e perfezionamento nell’ambito delle nuove tecnologie, di durata non inferiore a sei mesi, svolti in Italia o all’estero.
Specificamente, il credito è riconosciuto per la formazione spesa negli ambiti legati allo sviluppo di nuove tecnologie e all’approfondimento delle conoscenze delle tecnologie previste dal Piano nazionale industria 4.0, quali big data e analisi dei dati, cloud e fog computing, cybersecurity, digital twin, sistemi di visualizzazione e realtà aumentata, robotica avanzata e cobot, manifattura additiva, IoT e integrazione digitale dei processi aziendali.
Per quanto concerne la seconda misura – di cui all’art. 60 bis del decreto di conversione del Decreto Sostegni bis – alle imprese che sostengono finanziariamente l’ingresso dei giovani nel settore produttivo, lo Stato riconosce un credito d’imposta – utilizzabile esclusivamente in compensazione – fino al:
- 100% delle spese sostenute, se si tratta di piccole e micro imprese;
- 90% delle spese sostenute, se si tratta di medie imprese;
- 80% per le grandi imprese.
Il credito di imposta, così ripartito per percentuali, è da intendersi operante su un importo massimo di 100.000 euro. Le imprese che intendono ottenere il suddetto credito di imposta devono sostenere economicamente la formazione dei giovani tramite l’istituzione di borse di studio o attraverso il finanziamento di corsi di formazione finalizzati allo sviluppo e all’acquisizione di competenze manageriali, promossi da università pubbliche o da società di formazione avanzate e accreditate.
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