L’erede del piano Industria 4.0 è Transizione 4.0, messa a punto dal Ministero dello Sviluppo Economico e finanziata dalla legge di bilancio collegata al PNRR con oltre 24 miliardi di euro.

Per poter usufruire del credito d’imposta, è innanzitutto necessaria la sede in Italia ed aver effettuato investimenti in beni strumentali nuovi, materiali ed immateriali che va dal 1° gennaio 2020 al 30 giugno 2022. Rispetto al precedente piano, Transizione 4.0 presenta le seguenti novità:

  • aumentano tutte le aliquote di detrazione previste;
  • aumentano i massimali di spesa coperti dall’incentivo fiscale;
  • diminuiscono i tempi di fruizione degli incentivi.

Le agevolazioni continuano ad essere erogate sotto forma di credito d’imposta fruibile in compensazione in tre quote annuali di pari importo, a decorrere dall’anno di avvenuta messa in funzione dei beni e non secondo la data di acquisto o di investimento.

Per gli investimenti superiori ai 300.000 euro, le aziende devono obbligatoriamente presentare una perizia tecnica rilasciata regolarmente con l’attestato di conformità di un ente di certificazione accreditato.

Il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali è applicabile a:

  • investimento di beni ordinari, diversi da quelli 4.0, con credito d’imposta riconosciuto nella misura del 6% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili fino ai 2 milioni di euro;
  • beni immateriali 4.0 fino al 20% per investimenti nel 2021 fino ad 1 milione di euro;
  • beni materiali 4.0.

Per i beni materiali 4.0 il credito d’imposta è riconosciuto per gli investimenti avvenuti nel 2021 per una percentuale pari:

  • al 50% del costo di investimento fino a 2,5 milioni di euro;
  • al 30% per la quota compresa fra 2,5 e 10 milioni di euro;
  • al 10% per la quota compresa fra 10 e 20 milioni di euro.

Per gli investimenti relativi al 2022 l’azienda avrà diritto ad un credito d’imposta pari a:

  • al 40% del costo di investimento fino a 2,5 milioni di euro;
  • al 20% per la quota compresa fra 2,5 e 10 milioni di euro;
  • al 10% per la quota compresa fra 10 e 20 milioni di euro.

Per rientrare nella categoria beni materiali 4.0 un macchinario deve rispettare 5 requisiti:

  • controllo per mezzo CNC e/o PLC;
  • interconnessione ai sistemi informatici aziendali;
  • integrazione con il sistema logistico aziendale;
  • interfaccia uomo-macchina semplice ed intuitiva;
  • rispondenza ai più recenti standard di sicurezza sul lavoro.

In aggiunta, la macchina deve avere almeno due dei seguenti requisiti:

  • sistemi di manutenzione, telediagnosi e controllo da remoto;
  • monitoraggio continuo delle condizioni lavorative e di processo mediante sensoristica dedicata;
  • caratteristiche di integrazione fra macchina fisica e simulazione del processo (digital twin).

Per maggiori informazioni contattateci senza impegno presso il nostro ufficio di Roma (RM) allo  +39 3287236407 oppure alla mail  info@rdconsulting.it, saremo lieti di fornire tutte le risposte che cercate!

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