L’emergenza legata alla diffusione del Coronavirus impatta inevitabilmente sulle imprese, che potrebbero trovarsi nell’operatività a fronteggiare nuovi rischi.
Quello della salute e della sicurezza dei dipendenti è solo uno degli aspetti da considerare: i rischi in cui un’azienda può incorrere in questo particolare periodo sono molteplici e vanno attentamente analizzati per evitare di incorrere in illeciti.
Rischio da contagio da Sars-CoV-2
È stato posto in capo al datore di lavoro l’obbligo di adottare tutte le misure atte a tutelare i propri dipendenti e collaboratori anche dal cosiddetto rischio biologico.
Ai fini della tutela contro il rischio di contagio da Sars-CoV-2, i datori di lavoro pubblici e privati adempiono all’obbligo di cui all’articolo 2087 del codice civile mediante l’applicazione delle prescrizioni contenute nel protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del COVID-19 negli ambienti di lavoro, sottoscritto il 24 aprile 2020 tra il Governo e le parti sociali, e successive modificazioni e integrazioni, e negli altri protocolli e linee guida di cui all’articolo 1, comma 14, del decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33.
Rischio nei rapporti con la pubblica amministrazione
Nell’attuale contesto di emergenza, potrebbero intensificarsi le occasioni di contatto con gli Enti pubblici più diversi (Ministero del Lavoro, Regioni, Prefetture, INPS, Ispettorato del Lavoro, ASL, ATS). Si pensi, ad esempio, alla richiesta di ammortizzatori sociali o alla richiesta di finanziamenti concessi con la garanzia dello Stato, in relazione alle quali potrebbe essere contestato all’impresa l’illecito amministrativo derivante dalla commissione del reato di indebita percezione di erogazioni.
Rischio nei rapporti con l’Amministrazione finanziaria connessi a dichiarazioni fiscali
Tale rischio discende dalla recente introduzione nell’elenco dei reati presupposto della dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti. Nel contesto odierno, le false fatture potrebbero derivare dall’acquisto, in tutto o in parte non avvenuto, dei DPI per i dipendenti che svolgono l’attività lavorativa presso i locali aziendali oppure di computer e altre attrezzature informatiche per i lavoratori in regime di smart working.
Rischi connessi alla incentivazione dello smart working
La necessità di consentire immediatamente e senza adeguata preparazione ai propri dipendenti di operare da remoto potrebbe portare all’installazione sui dispositivi aziendali di software contraffatti e pertanto senza il relativo diritto di utilizzo, incorrendo così l’azienda nel reato di utilizzo illecito di software tutelati dal diritto d’autore.
Quali soluzioni per le imprese?
Adozione di un modello organizzativo 231 o verifica dell’adeguatezza del modello già adottato: i rischi di commissione dei reati sommariamente illustrati potrebbero essere adeguatamente ridotti o eliminati valorizzando e implementando i presidi di controllo e le misure organizzative già adottate in ciascuna realtà aziendale, o adottando un adeguato Modello Organizzativo nelle imprese che ancora non hanno provveduto in tal senso.
Le imprese che hanno già adottato un Modello Organizzativo ai sensi del DLGS 231/2001 dovranno aggiornarlo allorquando i rischi su descritti connessi alla pandemia di COVID-19 costituiscano una novità e le misure già adottate non siano adeguate alla situazione emergenziale attuale. Mentre, tutte le imprese precedentemente esonerate dall’obbligo di adozione di un modello Organizzativo 231 necessiteranno ora di verifica.
Si ritiene, infatti, che la situazione attuale abbia significativamente esteso la platea dei soggetti a rischio e, pertanto, sarà opportuna una valutazione più accorta e prudenziale dei rischi di commissione di alcuni reati e l’eventuale necessità di adottare un Modello Organizzativo valido ed efficace ai fini dell’esonero dalla responsabilità amministrativa.
Per maggiori informazioni contattateci senza impegno presso il nostro ufficio di Roma (RM) allo +39 3287236407 oppure alla mail info@rdconsulting.it, saremo lieti di fornire tutte le risposte che cercate!